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Le scienze: La vista all'origine della conquista della terraferma (10 marzo 2017)
«La colonizzazione della terraferma da parte dei vertebrati marini sarebbe stata stimolata in primo luogo dallo sviluppo di un sistema visivo più grande ed efficiente, e solo in un secondo momento dallo sviluppo degli arti. [...]
I ricercatori hanno studiato 59 reperti fossili risalenti ai periodi immediatamente precedenti e successivi alla transizione acqua-terra, misurandone le dimensioni delle orbite e della testa per risalire a quella degli occhi. Hanno così scoperto che la dimensione media dell'organo visivo era passata progressivamente da 13 millimetri a 36 millimetri.
"Gli occhi più grandi sono quasi inutili in acqua perché la visione è in gran parte limitata a ciò che è proprio di fronte l'animale, ma sono molto preziosi per la visione attraverso l'aria", spiega Lars Schmitzd, coautore dello studio.
Portando gli occhi al di sopra della linea di galleggiamento, i pesci potevano vedere 70 volte più lontano in aria che in acqua. Con la triplicazione delle dimensioni dell'occhio, lo spazio controllabile dall'animale è aumentato di un milione di volte.
“La nostra ipotesi è che la visione di una vera e propria cornucopia di cibo inutilizzato sul terreno - millepiedi, centopiedi, ragni e altro [gli invertebrati hanno iniziato a colonizzare la terraferma circa 50 milioni di anni prima dei vertebrati] - abbia spinto l'evoluzione a sviluppare gli arti dalle pinne ", aggiunge Malcolm A. MacIver, primo firmatario dell'articolo.»