«Aggiunge poi [Schopenhauer], non senza un sorriso: "Chi mi sentisse assicurare che il gatto grigio che adesso gioca nel cortile, è lo stesso gatto che balzellava e giocava più di cinquecento anni fa, penserà di me ciò che vuole, ma più strana pazzia è immaginare che esso sia fondamentalmente un altro".»
– Jorge Luis Borges, Storia dell’eternità (in Tutte le opere, vol. I, Mondadori)