«Chi mi salverà dal vivere in una città
dove vengo lodato a sproposito?
Ricco, sapiente, devoto: tale è la mia fama;
ma molto è ciò che mi separa da essa.
Ammetto l'ignoranza eppure mi credono saggio;
e non è il nostro un caso incredibile?
Perché davvero tutti siamo buoni a nulla:
non sono io nobile come loro non sono volgo.
La morsa stretta della vita il corpo sopporta appena;
come si può scansare il decadimento ed aggirarlo?
O i grandi doni della morte! Sollievo dopo il tormento,
ella ci porta, e dopo il clamore silenzio.»
— Al-Ma'arri, letterato arabo-siriano, 973-1057 (trad. mia da vers. inglese)