«Da quanto mi scrivi e da quanto sento dire, concepisco buone speranze sul tuo conto: non vai correndo qua e là, non alimenti l'inquietudine con continui spostamenti. Quell'agitarsi è proprio di un animo malato: ritengo che il primo segno di una mente equilibrata sia il saper stare fermi in un posto e starsene in compagnia di se stessi.»
[Ex iis quae mihi scribis et ex iis quae audio bonam spem de te concipio: non discurris nec locorum mutationibus inquietaris. Aegri animi ista iactatio est: primum argumentum compositae mentis existimo posse CONSISTERE ET SECUM MORARI.]
– Lucio Anneo Seneca, "Lettere a Lucilio" (Lettera II, I viaggi e la lettura), tr. it. di Monica Natali