E a che pro? Sotterra
non troverai, fanciulla, uno che t’ami.
Sono qui tutte tra i vivi
le gioie d’Afrodite.
Nell’aldilà, o verginella,
ossa saremo e inutile cenere.
~
Rovescia neve e grandine, manda le tenebre,
abbrucia, scaglia fulmini, sopra la terra
nuvole spingi tutte di fuoco.
Quando mi uccidi potrò desistere.
Finché lasci ch’io viva
anche se più imperversi,
esulterò nell’orgia.
Un dio di te più forte mi trascina:
anche di te, che un giorno gli obbedivi
filtrando tra pareti di metallo,
cambiato, o Giove, in polvere d’oro.
– Asclepiade, Epigrammi (tr. it. di Alceste Engelini)