O brievi e chiare notti, o lunghi e negri
giorni, o ombre lucenti, o luce obscura,
luce che lume agli occhi aperti fura,
ombra che i chiusi di chiar lume allegri!
O sonno obscur, che e pensier' ciechi et egri
converti in vision di luce pura,
o imagin del morir, qual mentre dura
veggo, odo e sento, e’ miei disir’ ho integri!
O mia troppa dolcezza, di te stessa
mortal nimica, che al disio davanti
mio ben poni, e poi fuggi, onde io mi doglio!
O infelici sonni delli amanti,
dapoiché, quando ho più quel che più voglio,
lo perdo, e fugge allor che più s’appressa!
– Lorenzo de’ Medici, Canzoniere 159