[...]
Chiediti amore mio se non sei troppo crudele ad avermi irretito così, ad aver distrutto così la mia libertà. Confessalo nella Lettera che devi immediatamente scrivermi, appena ricevi la mia; inventa tutto quello che puoi per consolarmi; fa' che la tua lettera sia inebriante come un filtro di papaveri e mi ubriachi; scrivi le parole più tenere e baciale perché io possa almeno posare le labbra dove si sono posate le tue. [...] Vorrei che fossimo farfalle e vivessimo solo tre giorni d'estate, tre giorni così con te li riempirei di tali delizie che cinquant'anni di vita normale non varrebbero a contenere. [...]»
– John Keats, lettera a Fanny Brawne, Shanklin, Isola di Wight, giovedì 1° luglio 1819
(tr. it. di Nadia Fusini, Feltrinelli, 2016, pp. 168-169)