26 gennaio 2018

Le radici neurologiche dell'espansione demografica umana (rassegna)

www.lescienze.it/news/2018/01/23/news/neurochimica_successo_demografico_umano_primati

Le Scienze: Le radici neurologiche dell'espansione demografica umana (di redazione)

«Tuttavia non è mai stato chiaro in che modo l’evoluzione del comportamento sociale umano si sia tradotta in un miglioramento del successo riproduttivo individuale rispetto agli altri primati. Se, infatti, il passaggio all’andatura perfettamente bipede ha dato ai nostri antenati una maggiore capacità di esplorare i terreni aperti alla ricerca di cibo, aveva il grave svantaggio di aumentare la probabilità di lesioni muscolo-scheletriche, era energicamente costoso, e decisamente lento e goffo rispetto ai movimenti dei predatori.

Secondo C. Owen Lovejoy e colleghi, questo handicap evoluzionistico è stato superato grazie alla selezione di un particolare tipo di personalità, in cui il comportamento è influenzato in modo essenziale dallo striato ventrale, una regione del cervello che partecipa alla modulazione del comportamento sociale, oltre che di quello motorio.

[...] gli esseri umani hanno alti livelli di dopamina e bassi di acetilcolina, che tracciano un profilo di personalità unico, associato a comportamenti più attenti alla conformità sociale e reattivi agli stimoli sociali e ambientali, a una minore aggressività e a una conoscenza più sofisticata dell'ambiente. Elevate concentrazioni di dopamina nello striato sono anche associate a forti legami di coppia, cioè alla monogamia.

Incoraggiando la tendenza all’approvvigionamento di cibo da parte del maschio e la monogamia, questo tipo di personalità deve avere migliorato la sopravvivenza delle femmine e dei figli.

A sostegno di questa tesi Lovejoy e colleghi hanno quindi condotto un secondo studio – pubblicato anch’esso su “PNAS” - in cui hanno esaminato la mortalità e la fertilità dei macachi, i primati di maggior successo demografico dopo gli esseri umani. Hanno così stabilito che la chiave del successo riproduttivo dei macachi era proprio l'elevata sopravvivenza femminile.»