«Ti vuoi render conto che sei un bersaglio eretto per tutti i colpi e che quei dardi, che hanno colto altri attorno a te, erano diretti a te? Compòrtati come se andassi, quasi inerme, all'assalto d'un muro o d'un caposaldo presidiato da molti nemici, su una china ripida; aspèttati la ferita e pensa che quei sassi, frecce, giavellotti, che ti passano sopra la testa, erano stati scagliati contro te. Ed ogni volta che uno cade, al tuo fianco o dietro di te, grida: “Non mi coglierai di sorpresa, o Fortuna, non riuscirai a schiacciarmi, perché imprevidente o spensierato. So che cosa prepari: hai colpito un altro, ma miravi a me”.»
– Lucio Anneo Seneca, "Consolazione a Marcia", IX (L'uomo non sa vedere nel dolore una realtà quotidiana), tr .it. di Monica Natali