«Quella consapevolezza di un passato infinito; questo stupore su ciò che è l’unico che non posso perdere d’occhio in nessun momento, il presente; entrambe le cose sono illusione, o piuttosto sono l’espressione temporale del mio essere sovratemporale.»
– Arthur Schopenhauer, "I manoscritti giovanili. 1804-1818" (a cura di S. Barbera, Adelphi, Milano, 1996, n. 22, p. 20)