«Dobbiamo comprendere che la natura umana rimarrà sempre la stessa, finché l'uomo resterà uomo; che la civiltà è soltanto una debole copertura dietro la quale sonnecchia la bestia dominante, sempre pronta a risvegliarsi.
Per difendere la civiltà, dobbiamo trattare in modo scientifico l'elemento del "bruto", usando soltanto genuini principi biologici.
Nella considerazione di noi stessi, pensiamo troppo all'etica e alla sociologia, e troppo poco alla semplice storia naturale. Dovremo capire che il periodo dell'esistenza storica dell'uomo, un periodo così breve che la sua costituzione fisica non è stata minimamente alterata, non è stato sufficiente a permettere nessun considerevole cambiamento mentale.
Gli istinti che dominavano gli Egiziani e gli Assiri dominano allo stesso modo anche noi; e, come gli antichi pensavano, si dibattevano, lottavano e si ingannavano, così noi moderni continueremo a pensare, a dibatterci, a lottare e ad ingannarci nel nostro più profondo intimo. Il cambiamento è solo superficiale e apparente.
Il rispetto che l'uomo nutre per gli elementi imponderabili, varia a seconda della sua struttura mentale e dell'ambiente in cui vive. Mediante alcune tecniche di pensiero e di educazione, esso può essere notevolmente accresciuto, ma c'è sempre un limite.
L'uomo o la nazione di elevata cultura possono accettare in linea di massima le restrizioni imposte dalle convenzioni e dall'onore ma, superato un certo limite, la volontà — o desiderio primitivo — non può essere repressa. Una volta negato ciò che viene ardentemente desiderato, l'individuo o lo Stato ragioneranno e discuteranno soltanto fino a quel limite, poi, se il motivo impellente sarà sufficientemente grande, metteranno da parte ogni regola e si libereranno da ogni inibizione che è stata loro imposta, immergendosi con voluttà nell'oggetto desiderato, e tutto questo con una violenza inimmaginabile proprio a causa della precedente repressione. L'unico fattore che trionfa, alla fine, nella decisione umana, è la forza bruta.
Questo è quello che dobbiamo imparare, per quanto l'idea ci possa apparire ripugnante, se vogliamo proteggere noi stessi e le nostre istituzioni. Rifugiarsi in qualcosa di diverso è fallace e pernicioso.»
– H.P. Lovecraft, Alle radici, in "Tutti i romanzi e i racconti", a cura di G. Pilo e S. Fusco, Netwon Compton Ed., 2009, pag. 1022